I principi contabili generalmente accettati (GAAP) forniscono un quadro di riferimento per la gestione finanziaria delle imprese. Ciò include le regole per la capitalizzazione dei costi, che sono spese che vengono registrate come attività. La capitalizzazione dei costi è una parte importante della contabilità aziendale, in quanto influisce sul modo in cui il bilancio dell’azienda appare e sulle tasse che l’azienda paga. In questo articolo, forniremo una panoramica delle regole GAAP per la capitalizzazione dei costi, tra cui quando capitalizzare i costi, come capitalizzare i costi e le strategie per ridurre al minimo i costi capitalizzati.
Che cosa sono i costi capitalizzati?
I costi capitalizzati si riferiscono a spese che vengono registrate come attività anziché come costi. Possono includere i costi associati all’acquisto o alla costruzione di un’attività fissa, come macchinari o immobili. Altri costi che possono essere capitalizzati sono i costi di sviluppo del software, i costi di avviamento e i costi organizzativi. I costi capitalizzati possono essere registrati come attività materiali o immateriali, a seconda della natura del progetto.
Valutare quando capitalizzare i costi
Secondo le regole GAAP, le aziende devono capitalizzare i costi quando le spese sono legate a un determinato progetto e forniranno valore oltre un singolo periodo contabile. Ad esempio, se un’azienda acquista un’attrezzatura che verrà utilizzata per diversi anni, dovrebbe capitalizzare i costi dell’attrezzatura invece di registrarli come spese.
Come capitalizzare i costi
Quando le aziende capitalizzano i costi, devono registrare l’importo come attività nel loro bilancio. L’importo deve riflettere il costo totale del progetto, comprese le tasse e le spese di spedizione associate. L’attività deve essere ammortizzata nel tempo per tenere traccia del valore dell’attività che diminuisce nel corso della sua vita utile.
Contabilità delle immobilizzazioni
Le immobilizzazioni sono beni materiali che hanno una vita utile superiore a un anno e sono utilizzati per produrre reddito. Esempi di immobilizzazioni sono i macchinari, gli immobili e i mobili. Quando le imprese acquistano o costruiscono immobilizzazioni, devono capitalizzare i costi associati all’attività nel corso della sua vita utile.
Divulgazione dei costi capitalizzati nel bilancio
Secondo le regole dei GAAP, le imprese devono indicare i costi capitalizzati nel bilancio. L’informativa deve fornire una panoramica dei costi capitalizzati e del modo in cui sono stati ripartiti nel corso della vita utile dell’attività.
Implicazioni fiscali della capitalizzazione dei costi
Quando le imprese capitalizzano i costi, possono essere in grado di rinviare le imposte associate. Ciò può contribuire a ridurre l’ammontare delle imposte che l’azienda deve pagare nel breve periodo. Tuttavia, le imprese devono consultare i propri consulenti fiscali per assicurarsi di rispettare le leggi fiscali applicabili.
Strategie per ridurre al minimo i costi capitalizzati
Le aziende possono adottare misure per ridurre al minimo i costi capitalizzati. A tal fine, possono esplorare metodi alternativi per il finanziamento dei progetti, come il leasing di attrezzature o il ricorso al finanziamento del debito. Inoltre, le aziende dovrebbero rivedere i propri processi contabili per garantire che i costi siano capitalizzati solo quando necessario.
Comprendendo le regole GAAP per la capitalizzazione dei costi e adottando misure per ridurre al minimo i costi capitalizzati, le aziende possono assicurarsi che i loro bilanci siano accurati e che stiano sfruttando appieno i benefici fiscali disponibili.
I GAAP non richiedono la capitalizzazione, ma forniscono indicazioni su quando la capitalizzazione è appropriata. Ad esempio, i GAAP richiedono la capitalizzazione dei costi relativi all’acquisizione o alla costruzione di beni a lunga durata, come edifici e macchinari. I GAAP richiedono anche la capitalizzazione degli interessi passivi sostenuti durante il periodo di costruzione o acquisizione di un’attività.
I GAAP prevedono quattro criteri generali per la capitalizzazione delle immobilizzazioni:
1. L’attività deve essere acquisita allo scopo di generare ricavi.
2. Il bene deve avere una vita utile superiore a un anno.
3. L’attività deve essere fisicamente collegata alla proprietà.
4. Il bene deve essere utilizzato per la produzione o la fornitura di beni o servizi.
In contabilità, la capitalizzazione si riferisce al processo di registrazione di alcune spese come attività nello stato patrimoniale piuttosto che come spese nel conto economico. Questo trattamento è generalmente riservato alle voci di spesa più grandi e a lungo termine, come edifici, macchinari e attrezzature. I principali vantaggi della capitalizzazione delle spese sono la possibilità di far coincidere i tempi di riconoscimento dei benefici dell’attività con i tempi delle relative spese e la possibilità di riflettere in modo più accurato il costo reale dell’attività.
Le cinque regole della capitalizzazione sono:
1. Scrivere sempre in maiuscolo la prima parola di una frase.
2. Il pronome “io” va sempre in maiuscolo.
3. Scrivere sempre in maiuscolo i nomi propri, che sono nomi specifici di persone, luoghi o cose.
4. Scrivere sempre in maiuscolo i titoli di libri, film, ecc.
5. Usare la minuscola per i sostantivi comuni, che sono nomi generici e non specifici di persone, luoghi o cose.