Il termine Kaizen è composto da due parole giapponesi. Queste richiedono un cambiamento per il meglio. Nel mondo del lavoro, il termine è quindi utilizzato per descrivere un certo modello di gestione dell'innovazione.
Il termine kaizen è composto da due parole del vocabolario giapponese, date nella loro trascrizione fonetica: Kai per il cambiamento e Zen per il meglio. Tradotto direttamente, kaizen significa la ricerca del miglioramento attraverso il cambiamento. In Giappone, era originariamente una filosofia di vita.
Negli anni 80, il kaizen come idea ha finalmente trovato la sua strada nella tecnologia di produzione giapponese. Masaaki Imai l'ha spiegato nel suo libro che porta il suo nome. Ha coniato la traduzione per il business che è ancora oggi autorevole: Kaizen è la gestione coerente dell'innovazione. L'approccio è diventato parte integrante delle strategie aziendali a lungo termine in tutto il mondo.
Kaizen come gestione dell'innovazione
L'idea di base di kaizen come concetto di gestione dell'innovazione è di stabilire processi di miglioramento continuo. Se possibile, tutti i processi di lavoro dovrebbero essere costantemente controllati per il potenziale di ottimizzazione. A questo scopo, la rispettiva azienda registra la situazione attuale a intervalli regolari e definisce i problemi esistenti. Inoltre, devono essere proposte delle soluzioni. Questo viene fatto nel lavoro di squadra. Tutti i dipendenti sono integrati. Inoltre, le difficoltà non vengono affrontate solo sintomaticamente. Le loro cause profonde vengono prima contenute e infine eliminate.
Basi Kaizen
Ci sono cinque basi che devono essere presenti perché questi processi funzionino:
- Orientamento alla critica: Si deve creare un ambiente in cui la critica serve come primo passo verso il miglioramento - e non per sminuire un collega. L'obiettivo è quello di introdurre il cosiddetto ciclo PDCA. Le lettere stanno per "Plan, Do, Check or Critic, Act", cioè "Pianifica, Fai, Controlla o Critica e Ottimizza".
- Orientamento alla qualità: Le aziende fissano determinati obiettivi per la qualità dei loro processi lavorativi, prodotti e servizi. D'ora in poi, questi servono come minimo da raggiungere.
- Standard: Suggerimenti di miglioramento che aiutano a diventare il nuovo standard. Questi sono introdotti uno dopo l'altro per non sovraccaricare il personale con troppe innovazioni allo stesso tempo.
- Orientamento al cliente: Tutti i processi sono allineati centralmente secondo il criterio se beneficiano i clienti nel miglior modo possibile. Questo aspetto aiuta anche a identificare ed eliminare i processi che sono effettivamente superflui.
- Orientamento dei processi: Questo aspetto è strettamente legato al precedente. I processi sono efficienti, controllabili e servono ai clienti? Quali carenze esistono e come si può rimediare?
In definitiva, il kaizen porta a un lavoro di alta qualità fin dall'inizio e a un uso efficiente delle risorse disponibili. Inoltre, i punti deboli sono identificati e risolti attraverso processi interni.