Il termine dicotomia significa divisione, separazione o scissione. Si riferisce alla divisione di un sistema, struttura o stato di cose in due parti tra le quali non ci sono intersezioni.
Il termine dicotomia si basa sulle parole greche antiche dícha ("dividere") e témnein ("tagliare", "sezionare"). In una dicotomia, sistemi, strutture o circostanze sono così divisi in due parti che non hanno nulla in comune tra loro. L'aggettivo corrispondente è "dicotomico" o "dicotomico".
Le dicotomie avevano già un ruolo come approccio nella filosofia antica. Per esempio, Aristotele e Platone hanno dedicato una profonda riflessione alla dicotomia di anima e corpo per cogliere filosoficamente la relazione tra spirito e materia. Il concetto di dicotomia fu introdotto nel pensiero moderno nel XVII secolo dal filosofo francese René Descartes, che stabilì così una tradizione dualistica che ancora oggi gioca un ruolo nella filosofia e nella scienza.
Metodi dicotomici
I metodi dicotomici permettono di fornire una definizione valida degli opposti. Ogni elemento di un sistema, di una struttura o di una circostanza è quindi assegnato a un sottogruppo specifico, A o B. Non è possibile assegnare elementi a entrambi i sottogruppi, in modo da escludere una classificazione inappropriata. I metodi dicotomici si basano sul requisito che la divisione risulti in due concetti, strutture, ecc. complementari che catturano completamente il contenuto, la portata e il significato del concetto originale. Wenn sie zusammengeführt werden, stellen sich die ursprüngliche Einheit sowie ihre Funktion und Bedeutung wieder her.
Anwendungsbereiche von Dichotomien
Dichotomien und dichotome Methoden werden in den unterschiedlichsten Bereichen angewendet. Hierzu gehören beispielsweise:
- Mathematik
- Statistik
- Testtheorie
- Astronomie
- Psychologie
- Wirtschaft.
Eine klassische Dichotomie im ökonomischen Bereich bezieht sich auf die Zweiteilung zwischen dem monetären und dem realen Sektor von Volkswirtschaften. Klassische Geldtheorien gehen unter dieser Voraussetzung davon aus, dass finanzpolitische Maßnahmen lediglich Veränderungen des Preisniveaus, jedoch nicht der realwirtschaftlichen Aktivitäten zur Folge haben.